La mia storia
La mia curiosità su cosa si nasconde dietro le apparenze che le persone mostrano nella vita quotidiana nasce molto presto. Fin da piccola ero attenta a soddisfare le aspettative delle persone che mi stavano intorno, trascurando i miei desideri e il mio vero sé. Sentivo in tutto questo una grande fatica, ma non potevo fare a meno di comportarmi così. Per quale motivo può succedere? Non sarebbe più semplice fare quello che si vuole? Alle scuole medie acquistai il mio primo libro che spiegava cosa fosse la psicologia e mi ritrovai immersa in un mondo nuovo, capace di sfiorare questioni profonde che sentivo aleggiare dentro di me e intorno a me. Non ebbi il coraggio di chiedere ai miei genitori di iniziare una terapia perché, in apparenza, tutto procedeva a gonfie vele: ottimi risultati a scuola, avevo degli amici con cui uscivo regolarmente, ero ubbidiente e serena. Come giustificare tutti quei soldi? L’unica soluzione era studiare in prima persona quella scienza che mi appariva misteriosa e intrigante. Fu così che, dopo il liceo scientifico, mi iscrissi alla facoltà di psicologia dell’università Milano-Bicocca, disattendendo le aspettative di diventare un bravo ingegnere, come mio padre. Il primo grande passo nel viaggio alla scoperta di me stessa.
Gli anni degli studi non sono stati idilliaci come me li ero immaginati: non ero che una matricola in un mondo accademico lontanissimo dai problemi quotidiani delle persone; tutta teoria e pochissima pratica. Studiavo in modo rigido e meccanico, senza passione. Il mio corpo iniziava a risentirne e soprattutto i miei occhi, che diventavano sempre più miopi. Che correlazione esiste tra stress e peggioramento visivo? Un incontro casuale, se di caso possiamo parlare, mi cambiò la vita. Grazie ad un passaparola conobbi la dott.ssa Cristina Zandonella, psicologa psicoterapeuta che si occupa di migliorare la vista attraverso un metodo di esercizi visivi. Dopo un periodo in cui ho praticato gli esercizi, ho scelto di frequentare il suo corso di formazione di due anni per diventare a mia volta rieducatrice visiva. Non solo i miei occhi hanno smesso di peggiorare, ma l’ossessione e la paura di vedere non sono più stati un problema. Grazie a questa sicurezza, stava cambiando qualcosa anche nel modo in cui mi relazionavo con gli altri. Ed ecco che il collegamento tra vista e psicologia diventava sempre più chiaro.
Terminata la formazione, ho iniziato a lavorare come rieducatrice visiva presso lo studio della dottoressa e ho sperimentato sul campo quanto le problematiche visive fossero correlate a disagi emotivi ed esperienze di vita. La dott.ssa Zandonella stava nel frattempo ultimando i suoi studi sull’argomento, che l’hanno portata a sviluppare il suo metodo di elaborazione del trauma. La connessione tra corpo e psiche era proprio quello che stavo cercando!
Emozionata delle nuove scoperte, decisi di approfondire l’argomento iscrivendomi alla Società Italiana di Analisi Bioenergetica (S.I.A.B.), che mi avrebbe permesso di diventare psicoterapeuta. Nel corso degli studi e della mia terapia individuale e di gruppo, ho potuto approfondire l’inscindibile unità mente corpo. Ero infatti un’abile domatrice della mia mente, ma nulla sapevo sul mio corpo. Ben presto imparai che non è possibile controllarlo, ma l’unica via per conoscerlo ed entrare in relazione è ascoltarlo. Quanta fatica per me, abituata in costanti viaggi mentali e sempre occupata a pensare al futuro e alle faccende da sbrigare. Dopo tante salite e capitomboli, ho notato che qualcosa nel mio corpo stava cambiando. Le tensioni iniziavano a rilassarsi e, come regalo, mi permettevano di vivere ed esprimere emozioni prima sconosciute. Il rapporto con gli altri era cambiato, mi sentivo più sicura.
Decisa ad aiutare anche le altre persone a sperimentare quanto sia fondamentale un lavoro sul corpo e sulle emozioni per cambiare la propria vita, ho aperto lo studio dove svolgo la mia attività di psicoterapeuta.